Lo scorso anno Eleonora ha iniziato propedeutica in una scuola di danza vicino casa.
Per fortuna.
Non per fortuna che ha iniziato danza, ma per fortuna che la scuola è vicino casa. Finché andava alla materna, nei giorni di danza potevo prenderla prima per arrivare puntuali. La lezione era alle 17 e io la prendevo da scuola quelle 5/6 ore prima. Si perché ovviamente bisogna prepararsi con moooooolta calma.
Quest’anno fa la prima elementare, ed esce alle 16,30.
La lezione però è sempre alle 17.
Ora, vi lascio immaginare la mezz’ora da che esce da scuola a che entra a fare lezione cosa comporta.
Io inizio a urlare più o meno alle 16,31 quando con una camminata tipo bradipo drogato va dal cancello della scuola alla macchina. Poi finalmente sale, aggancia la cintura dopo averla rigorosamente controllata per assicurarsi che sia perfettamente allineata e inizia a fare merenda.
Il cibo va scomposto in minimi termini, perché si sa la prima digestione avviene…in bocca? No, sui sedili della mia macchina. Un panino con la Nutella richiede circa 438 morsi, ognuno masticato più o meno 137 volte. Quindi praticamente arriviamo a danza che lei il panino lo sta levando dalla bustina.
E io continuo a urlare!
Sbrigati, mastica, ingoia! È come avere un tamagotchi di 25 chili.
Raggiungiamo lo spogliatoio e viene il bello.
Con la bocca impastata di Nutella e le mani appiccicose, bofonchiando dice “Mmmam ddvp ffrrr pipi“.
Ottimo. Niente di più semplice.
Con il vaporetto che mi porto sempre appresso scrosto la Nutella dalla sua faccia e la mando al bagno.
Urlando sbrigati, pulisciti, scarica, lavati le mani!
E poi stomaco pieno, vescica vuota e pulita, iniziamo la vestizione.
Collant, con la riga che passa sulle dita che deve essere perfettamente allineata al meridiano di greenwich.
Body, che porcaccia la miseriaccia ma un’etichetta per distinguere il davanti dal dietro gliela vogliamo mettere!
Pantaloncino stile Fantozzi.
Scaldacuore, altrimenti detto giacchetto con millantadue lacci che manco un marinaio ce la può fare senza bestemmiare.
Scalda muscoli, che fanno figo perché senza non sei nessuno.
Ballerine in pelle umana, cerotti perché le ballerine te le vendono proprio coi cerotti.
E basta. Una volta vestita possiamo anche andare a casa perché se so fatte le 18.
Vabbé dai corri amore che la maestra è già in sala!
Mamma un bacio!
Si amore un bacio! Vai dentro
Mamma un abbraccio!
Si amore mio un abbraccio però vai dentro sennò schiumo ‘co sto giubbotto!
Mammaaaaaaaaa!
Che c’è Santo di quel Dio?
L’acqua mamma!
Ok, prendiamo una bottiglietta di acqua. La apro e lei si bagna appena le labbra, anzi sniffa le goccioline che stanno sul tappo…
Mamma adesso ho bevuto, devo rifare pipi…
E lì, anche il più forte dei genitori vacilla, il battito accelera, ma respiri, non ti senti pronta per il carcere, anche se tutto sommato si mangia bene.
No, non puoi strozzarla troppi testimoni.
A denti stretti, la acchiappi per il braccio e sibilando la trascini verso i bagni…
A rileva il body, il pantaloncino, la calza!!!!
Lei seduta sul wc, sguardo perso nel vuoto.
ELE! CE N’È PIPi’, SI O NO?
E lei pronuncia quelle tre parole
Non ce n’è.
Vorresti accasciarti sul pavimento del bagno e piangere.
Ma non puoi.
La aiuti a rivestirsi, cerchi di controllare il tic all’occhio e la riporti in sala.
Ciao mamma
Ciao ele
Dove vai mamma mentre io faccio danza?
Faccio un giro Ele…
Dove?
Intorno al tavolo Ele…
Davvero mamma?
Si davvero Ele…
Mamma dai seriamente dove vai?
Ad iscriverti a un corso di uncinetto!!!!