Quando qualche anno fa arrivò il momento di togliere il pannolino alla mia prima bimba, ricordo che ne feci seriamente una mission.
Compravo libri da leggerle, dove improbabili topi insegnavano come fare e bimbi scambiavano il vasino per un cappello.
Leggevo articoli su internet, chiedevo consigli alle mamme che ci erano passate prima di me (vi lascio immaginare il marasma che crearono nella mia testa), parlavo con suocera e mamma e nonna e zie…e i consigli spaziavano da “toglilo di botto e stop” a “abituala gradualmente” a “toglilo in una notte di luna calante” e ancora “fagliela fare ogni 3 minuti vedrai che non si fa addosso” (ma vaaa???) e “se fa cacca nel water fagliela salutare prima di scaricare”. E quindi io, con una confusione in testa indicibile, mi imbarcai nel mio primo spannolinamento (e onestamente avrebbe dovuto essere l’unico).
Comprammo il top dei vasini, quello che quando ci fai pipì inizia a cantare. Alla prima pipì mia figlia scoppiò a piangere spaventata a morte, e solo col senno di poi mi resi conto di che scema ero stata e ho immaginato me stessa, chiusa in bagno, piscio e parte “the wall” a palla. Le coronarie ti saltano!
Perciò, levammo le batterie al vasino e dopo una decina di sedute dallo psicologo, mia figlia ricominciò a utilizzarlo senza tic all’occhio. Ovviamente ero organizzata anche per casa dei nonni con un altro vasino, e uno ce lo avevo sul posto di lavoro (dove portavo anche la bimba), poi avevo quello portatile per le trasferte, insomma tutto ad hoc.
In bagno portavamo sempre un libricino, e ogni pipì era un tripudio di applausi e complimenti. Se poi era cacca…sparavamo i coriandoli e ovviamente la salutavamo prima di mandarla via…Le prima settimana passò cosi, tra letture pedagogiche per accompagnare il passaggio dal panno alla mutanda in maniera consona, saluti alle cacche dentro al wc, bambole in fila sul loro vasino per fare vedere che “anche loro lo fanno”…ma sono sincera, è stata più lunga la mia preparazione che la faccenda in sé…perché mia figlia, tolto il panno, si è fatta addosso un paio di volte e stop. Ha capito che la pipì bagna, che se ti bagni ti devi lavare e cambiare e da brava donnina rispettosa dell’economia domestica ha subito imparato a farla nel posto giusto. Fine.
Poi arrivò il turno di Samuele…più o meno stessa età di quando tolsi il panno alla sorella. Dentro di me mille dubbi e perplessità. Maschio. Quattro neuroni buttati lì a casaccio, ma un po’ di fiducia dovevo dargliela. Giorno uno prendiamo il libro del topo malefico, quello che insegna alla sorella a non farsi addosso. Samu lo osserva dapprima curioso, poi mi guarda e con la sua voce da orco dice “questo no piace!!!” e tira il libro sul muro. Alza i tacchi e va via con un grugnito che all’uomo di Neanderthal je fa veramente un baffo.
Ok, ci sta, queste storie melense…lui è uomo…Giorno due, armata di una quarantina di mutandine, togliamo il panno e lui che fa? Inizia a ravanare! E ravana tutta la mattina, e tra una ravanata e l’altra si fa addosso, mediamente 4 volte ogni ora. E non solo si fa addosso, ma tutto bagnato fino ai piedi, si siede tranquillamente sulla sua pipì, cammina per casa con le crocs zuppe che sul pavimento fanno sfrat sfrat e nulla, non si rende assolutamente conto! Al ventesimo cambio sono esausta, lo guardo negli occhi e con la pazienza che inizia a vacillare gli dico “senti, mamma te lo rispiega, quando devi fare pipì mi devi chiamare, ok? mi chiami e mi dici mamma devo fare pipì! Non la fare addosso ok?” e lui tutto serio risponde “ucchei mamma” e si piscia addosso davanti a me, ridendo.
Ma allora me stai a pija per culo? Allora voi la guerra! Allora vuoi che il panno lo levamo quanno parti per fa il militare?
“amore hai capito cosa ha detto mamma? Mi devi chiamare prima di farla, non dopo…vedi che sei tutto bagnato…”
“mamma io ho fatto pipì”… “Samu lo vedo che hai fatto pipì, però mi devi chiamare quando senti che sta per uscire, ok? così la facciamo nel vasino ok?”… “No! basino che canta no!” (si lo ammetto, ho traumatizzato anche lui…)… “non canta stai tranquillo, abbiamo tolto le batterie! Non funziona più!”… “non funsiona mamma? U ti preoccupare, penso io. Io prende cacciabite e io prende batteria e io aggiusta!”… “Samu, concentrati, tieni fermo il tuo obiettivo, non devi riparare il vasino, devi chiamarmi prima di fare pipì ok? tutto chiaro?!!!!!”. “ Ucchei mamma!”.
E dopo pochi minuti l’ha fatta sul divano. Tre giorni così, mi è costato più di corrente e tintoria che altro. Ma abbiamo vinto! Ci siamo riusciti!
P.S. il vasino incriminato sta qui sotto, per chi avesse bimbi più coraggiosi dei miei