Spesso noi mamme (ma credo anche i papà) ci troviamo a pensare a com’era la nostra vita prima di avere dei figli.
Tentiamo di ricordare quelle sensazioni, emozioni, che accompagnavano le nostre giornate quando ancora nessuno dipendeva da noi.
Se mi fermo a pensare, non tutti i ricordi sono nitidi. Ma ho bene impressa nella testa quella meravigliosa sensazione di poter gestire le giornate senza pensieri. C’erano sicuramente gli intoppi…non dico che tutto filasse liscio. Ma avevo un certo potere sul mio tempo.
Casa era sempre pulita e ordinata. La cesta dei panni vuota, i vestiti stirati. Il lavoro non aveva arretrati e il tempo libero era solo per me. Non dovevo elemosinarlo, o condividerlo con nessuno.
Non posso negarlo, era una bella vita e spesso mi manca…soprattutto mi mancano i momenti con mio marito, noi due da soli, adesso così rari…
Ma stasera è successa una cosa. Stavo finendo di sistemare la cucina, e ripetevo quei gesti automatici che faccio ogni santo giorno…ho finito di asciugare il lavello, volevo sbrigarmi perché i bimbi iniziavano a dar segni di cedimento per il sonno. E mentre posavo il canovaccio, lo sguardo è andato sul bavaglino di Samu…e in una frazione di secondo mi son detta “come sarà la mia vita quando quel bavaglino non sarà più lì?”.
Quando fra tanti anni, sistemero’ la cucina la sera in un silenzio assordante…senza nessuno che entra correndo in cucina per strapparmi un bacio…senza nessuno che mi chiami mamma 300 volte al minuto, sarà bello ugualmente? Quando riavrò il mio tempo, sarà di nuovo solo mio?
E la risposta è…no.
Io so già che quando i miei figli saranno grandi, ripensero’ a questi anni, e mi mancherà il fiato per la nostalgia.
Io, che la sera spesso piango per la troppa stanchezza.
Io, che ci sono momenti in cui li guardo e mi chiedo cosa devo fare.
Io, che rimpiango il mio passato almeno una volta al giorno.
Ma sempre io, non vedo l’ora che tornino a casa da scuola, e se fuori piove e fa freddo, sto tappata con loro dentro questa casa, sul divano, con un unico plaid, e sono felice.
Io sono in bilico tra passato e futuro. Spesso rimpiango ciò che è stato e penso a ciò che sarà col nodo alla gola.
E allora mi dico che ciò che conta è il presente.
Vivere adesso, questa vita piena di cose belle e di cose brutte, di sorrisi, risate e giochi, ma anche di litigi, musi lunghi e sgridate.
Quella forma passata non può tornare, e il futuro sarà il presente dei nostri domani.
Fermiamoci qui e oggi.
Se stasera fosse l’ultima sera, saremmo soddisfatti delle nostre vite? Se la risposta è no, sarebbe bene fermarci a pensare. E provare a vivere un giorno alla volta.
Vivere il presente, vivere nel presente. Solo così potremo essere felici. Solo così potremo scrivere la nostra piccola meravigliosa storia.