Qualche giorno fa vi ho accennato a due libri di Anna Llenas, autrice per me appena scoperta. Si intitolano “Mi piaci (quasi sempre)” e “Il buco”.
Il primo racconta la storia di Lolo e Rita, un onisco lui e una lucciola lei, che sebbene siano molto molto diversi, si piacciono tanto. Ma ahimè arriva un giorno in cui, quelle stesse caratteristiche, così particolari, che li facevano andare d’amore e d’accordo, li allontanano. E quell’essere diversi, che prima li attirava l’uno verso l’altra, ora li mette di fronte a qualcosa di inaccettabile. Riusciranno, i due piccoli amici, a smussare un pochetto quei lati del loro carattere troppo ingombranti, affinché la diversità che contraddistingue il loro rapporto, non sia di ostacolo al bene che provano l’uno per l’altra? Un libro che insegna ai piccoli ad accettare il diverso, e a viverlo come una risorsa preziosa, e che ricorda a noi grandi quanto a volte sarebbe semplice andare d’accordo col prossimo. Basta solo mettere da parte pregiudizi e giudizi inopportuni. Vivere la propria vita appieno, stando accanto anche a chi non la pensa come noi, o non la vive come noi, è possibile. E insegnarlo ai bambini è d’obbligo, affinché sviluppino quel sentimento meraviglioso che si chiama EMPATIA. età di lettura consigliata dai 4 anni
Il secondo libro, invece, è un pochino più complesso del secondo e credo sia adatto a bambini a partire dai 6 anni. Mio figlio lo ha ascoltato incantato anche se ne ha solo 4, ma non credo abbia compreso del tutto il messaggio che manda. La storia parla di Giulia, una bimba felice e serena, che vive con la sua famiglia. Solo che un giorno, all’improvviso, Giulia non è più serena e si ritrova con una grande buco nella pancia. Un buco che viene attraversato da tutto ciò che la circonda, e dal quale escono mostri. Un buco che lei cerca di riempire con tante cose pur di farlo sparire…cibo…regali…giocattoli. Le viene offerto di tutto affinché quel buco scompaia per sempre. Ma un giorno Giulia smette di cercare qualcosa che tappi quel buco e crolla a terra piangendo, urlando e strillando…poi silenzio. E in quel silenzio comprende che nulla di ciò che sta intorno a lei può aiutarla, ma deve cercare dentro di sé. E quando inizia a “guardarsi” dentro, scopre di avere le risorse necessarie ad affrontare quel buco che tanto la tormenta. Si riavvicina agli altri, con un vissuto diverso, fatto di mille mondi fantastici che vivono dentro di lei e che si possono condividere. E scopre che tutti abbiamo un piccolo buco, o grande. Il suo non scompare del tutto, ma Giulia ha ormai gli strumenti per gestirlo al meglio. Un libro che ci insegna ad accettare anche le cose che ci fanno stare male. Che ci insegna a non cercare di colmare le emozioni negative con cose materiali…perché l’effetto benefico dura poco o nulla. Impariamo ad accettare le emozioni negative, a riconoscerle, perché solo dando loro un nome e una giusta importanza, saremo in grado di affrontarle. Noi genitori per primi, troppo spesso plachiamo la rabbia e la tristezza dei nostri figli con regali e accondiscendenza, ma non è così che li aiutiamo a crescere. Prima scopriranno che c’è anche il male oltre al bene, prima impareranno ad accettarlo e a metabolizzarlo. Per crescere sereni e consapevoli di sè.
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