Ve lo posso dire? Si, a voi so che posso parlare liberamente, tanto credo abbiate già capito che dico sempre ciò che penso.
È stata una settimana atroce. Poi è arrivato il weekend. E avrei solo voluto svegliarmi stamattina scoprendo di avere 20 anni, la taglia 42 e una salute di ferro.
Avrei voluto svegliarmi sola, con al massimo il mio non ancora marito accanto.
Avrei voluto far colazione alle 10 e passare la giornata dal divano al letto e viceversa.
Oggi non sopportavo nemmeno la mia immagine riflessa sullo specchio.
E non mi vergogno a dirlo…Almeno un paio di volte ho pensato “voglio mamma”.
E altre due ho pensato “ora scappo”.
Però…quando arriva la sera e mi stampano quei baci umidicci sulle guance, mi abbracciano e mi dicono “notte mammina”…passa tutto. E mi sento anche una grande cacchetta brutta e cattiva e senza pazienza.
Ma solo per pochi secondi.
Perché sono una mamma.
Ma ci sono pure IO sotto a questo pigiama orrendo e spaiato che indosso.
Ci sono io che accuso un po’ il tempo. Che accuso la stanchezza. Che mi vedo cambiare ogni minuto che passa.
E IO merito tempo. Spazio. E silenzio.
Perciò se mi serve e non posso averlo, ho il diritto di star male. Di ingoiare bestemmie. Di girare per casa col muso.
Perché la vita non è fatta di unicorni rosa.
E io gli unicorni rosa, certe mattine li mangio a colazione.
Siate sempre voi stesse. È l’unica salvezza.
Se poi potete…annusate i vostri bimbi appena prendono sonno…le guance…la nuca…
Fa bene al cuore.

SOTTO SOTTO, CI SONO IO
