A volte mi chiedo fin dove possa arrivare la pazienza di una madre, il suo amore, la resistenza che deve avere per poter arrivare a fine giornata.
E una risposta, onestamente, non ce l’ho.
Io so solo che arrivo la sera abbastanza provata, però lo faccio volentieri…fare la mamma intendo.
Sono felice della mia vita, di ciò che sono, e di ciò che ho e non cambierei nulla. Forse…
C’è solo una cosa che cambierei, ma qui non posso scriverla e ahimè, resterete col dubbio.
Ma fare la mamma per me non è tutto.
Mi spiego.
I miei figli sono il mio ossigeno e per loro darei la mia vita.
Ma ci sono tante altre cose che amo fare, che mi rendono felice, mi danno serenità, mi fanno stare in pace con me e col mondo.
A volte devo rinunciarci, perché la priorità, è ovvio, va ai miei bimbi.
Ma quando posso, io penso a me. E mi dedico a quelle cose che mi rendono la persona che sono.
Mi piace pensare alla mia vita come ad un gran calderone che ribolle. E io, dall’alto, ci butto dentro pizzichi di cose belle. Un pò di questo, un po di quell’altro. E mescolo, mscolo continuamente…sennò si attacca sul fondo, si sa e rischi di buttar via tutto.
I miei figli, mio marito, sono la fiamma sotto a quel calderone.
Bolle e ribolle…e io continuo a dosare ingredienti.
Ma ogni tanto passa qualcuno e butta dentro delle cose, senza chiedere, senza aver assaggiato.
E io allora mescolo, cercando di levare quelle erbette fastidiose che cambiano sapore al mio bel miscuglio.
Ma spesso vanno giù, sul fondo, e là rimangono.
Ti si fermano sui denti poi…e li fanno stridere per il disgusto.
Ma mandi giù uguale.
Perché la fiamma resta accesa.
E quella vita bolle e ribolle, me la faccio andar bene così, dolce amara come è giusto che sia
Perché la sera io chiudo la porta, abbasso la fiamma e abbraccio i miei figli forte forte.
Il cuore si rilassa, e la giornata finisce.
Con le loro mani a tenere le mie.