È facile dire di si. È la cosa più semplice del mondo.
Accattivarsi i bambini cedendo ad ogni richiesta trasforma gli adulti in super eroi.
E dà l’illusione di sentirsi amati, accettati.
Dà l’illusione della felicità.
Il bambino ottiene ciò che chiede ed è felice.
Ma per quanto tempo?
Pochi minuti, ed ecco arrivare un’altra richiesta, alla quale l’adulto, di nuovo, cede.
Mangiare in piedi sul divano.
Passare da un gioco all’altro senza aver riposto il precedente.
Dolci prima di cena.
Con le scarpe sui letti.
Sembrano stupidaggini, ma portano il bambino ad un delirio di onnipotenza, perché un piccolo senza regole, lasciato a se stesso, è follia.
Concedere ogni cosa per non dover affrontare il NO è follia.
Io preferisco, quando occorre, dire no e sentirli piangere o brontolare, piuttosto che passare le giornate seduta sul divano a leggere annuendo ad ogni richiesta.
Il difficile nell’educare è proprio questo.
Ma ogni NO è un tassello in più nella vita dei bimbi.
Ogni NO è un passo avanti, non indietro.
E non è una sconfitta.
È lavorare per il loro bene. È crescerli dando loro gli strumenti per stare nel sociale.
È amarli.
Semplicemente.