Quando scopri di aspettare un bimbo, le “già mamme” fanno a gara per informarti su come la tua vita cambierà drasticamente!!
Ci tengono a farti sapere che non dormirai,
che non avrai tempo per una doccia,
che la tua vita sociale si ridurrà ai messaggi su whatsApp.
E tu annuisci, pensando “mamma mia che palle questa”.
Perché non le credi, ovviamente.
Con il primo figlio è successo a tutte.
Stick positivo, gioia e giubilo, e nel giro di un paio d’ore uno stuolo di gente con scritto in faccia “mo so cazzi tua”.
Ma la donna incinta vive in uno stato di grazia e, ingannata dalle decine di pubblicità che promettono prodotti per crescere figli buoni, silenziosi e dormiglioni, prosegue serena il suo cammino.
Arriva al nono mese.
Partorisce.
Passa quei 2/3 giorni in clinica pensando “vabbè dai non è poi così terribile”.
E torna a casa.
E una volta a casa, si insinua in lei quel piccolo dubbio…forse le avevano detto la verità…forse sarà davvero dura crescere quel bimbo.
E quelle stesse persone che prima stavano lì attorno, a dispensare consigli non richiesti, a pronosticare notti insonni, coliche, pianti, punti alla Jolanda che ce puoi prende l’intero servizio di piatti al conad…
Quelle stesse persone dove stanno?
Stanno sempre lì…a dirti “dai che passa in fretta. Dai che lo abbiamo fatto tutte. Dai goditeli che poi crescono. Cerca di ritagliarti del tempo per te eh…ok?”
Ed escono.
Un bacio al piccolo e ciaone.
La porta sbatte e la mamma sta lì.
A farsi mille domande.
Cioè prima l’avete terrorizzata quella donna. Le avete riempito la testa di terrore nell’unico momento della vita in cui doveva stare serena.
E adesso che vive davvero quelle giornate dove a stento riesce a fare pipì, le dite “su dai…che sarà mai…vedrai che passa…cerca di dormire”.
La gente è fatta tutta al contrario.
Alla gente piace da morire uccidere le emozioni degli altri.
Viviamo in un mondo dove se stai bene, arriva sempre qualcuno a gufare e a prospettarti il peggio.
E se stai male, te devi sta zitta. Perché tanto poi passa.
Certo che passa.
In un modo o nell’altro tutto passa.
Quando ero incinta, tutti ridevano.
Quasi tutti.
Mo vedrai.
Mo so affari tua…vedrai…VEDRAI!!!!
E quando sono diventata madre, tutti positivi!
Dai! Forza! Sii forte! Dai che non sei la prima né l’ultima.
Ma quasi nessuno che mi abbia detto:
Hai ragione. È difficile lo so…ti capisco…è stata dura anche per me.
Lì, erano tutte madri dell’anno.
Tutte avevano partorito in 3 ore.
Non un punto.
Latte che lo portavano alla centrale per donarlo ai vitelli.
E noi mamme, a sentire sta roba, non è che ci sentiamo cacchette eh…no no.
E allora io voglio dirvi questo.
Perché ormai mi conoscete, le cazzate non le so raccontare.
Ogni mamma è a se.
Ogni figlio è a se.
Ogni storia è diversa, ogni esperienza di vita è unica e irripetibile.
Quindi io non lo so se dormirete.
Se soffrirete durante il parto.
Se allatterete.
Se riuscirete ad avere una vita almeno simile a quella di prima.
Io non lo so.
Ma una cosa so per certo.
La prima volta che vi sentirete chiamare mamma.
La prima volta che vostro figlio vi sorridera’.
La prima volta in cui riuscirà a soffiare sulla candelina.
La prima volta che vi dirà faccio da solo.
La prima volta che litighirete e poi farete pace.
Ogni volta sentirete, nel profondo del cuore, la vera essenza della parola AMORE.
Scoprirete che nessuno vi aveva detto la cosa più importante.
Che un figlio è un dono prezioso.
È lo specchio delle nostre anime, in lui rivediamo noi, nel bene e nel male.
E crescendolo, nutriamo la nostra anima di quell’amore immenso che proviamo per lui.
Un figlio ci da la possibilità di migliorarci, tira fuori il meglio di noi.
E a volte anche il peggio, lo so bene.
Ma ha un cuore grande quel figlio, e non scappa mai dal vostro abbraccio.
Ama, perdona, ha mani cicciotte che vi accarezzano il viso di notte…
Quando magari voi piangete in silenzio perché vorreste solo dormire.
Un figlio ridimensiona tutto.
Rimette tutto al giusto posto.
Rimette a posto la vita.
Un figlio mette al mondo una madre.
E scusate se è poco.